Giuseppe Scopetani

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Giuseppe Scopetani (Foto gentilmente concessa dalla famiglia)Giuseppe Scopetani figlio di Italo e Isola Pomarani, nacque a Grosseto il 20 novembre 1904. La famiglia, che proveniva dalla provincia di Arezzo ed era assai numerosa (erano 10 fratelli), era di idee repubblicane e Giuseppe per qualche anno fu mazziniano, come il fratello Bruno, per poi entrare successivamente nel partito comunista. Frequentava a Grosseto Gastone Barbini, ed era in contatto epistolare con Raffaello Bellucci, che risiedeva a Nizza. Fu così che venne informato del ferimento di Etrusco Benci in Aragona. Racconta Barbini che, convinto che solo la guerra avrebbe provocato le caduta del fascismo, rimase assai deluso dopo la firma del trattato di Monaco.

Era stato tipografo e successivamente assicuratore nell'agenzia di Bellucci in via Vinzaglio a Grosseto. Andava dai clienti con materiale di propaganda clandestina. Nel 1943 fece parte del Comitato Militare grossetano insieme a Raffaello e Albo Bellucci, Tullio Mazzoncini e Antonio Meocci, partecipando alle riunioni prima in casa Mazzoncini a Grosseto e poi con l'intensificarsi dei bombardamenti alle riunioni nella tenuta di Capospillo a Magliano, dove, grazie alla sua esperienza di tipografo, faceva funzionare un ciclostile con cui si iniziava ad organizzare la propaganda antifascista.

Dopo la delazione del fattore di Mazzoncini venne effettuata una perquisizione a Campospillo il 26 novembre del 1943 e fu colpito da mandato di cattura. Cippo in memoria di Scopetani e Bellucci al cimitero di SterpetoIn tale occasione si determinarono le condizioni per l'arresto di Albo Bellucci e Tullio Mazzoncini, mentre Giuseppe Scopetani si trovava sfollato a Scansano presso i suoceri con la moglie e il figlio di due anni. Qui fu formalmente invitato a presentarsi in caserma dai carabinieri, cosa che avrebbe potuto consentirne la fuga, ma volle presentarsi e fu arrestato. Dopo l'arresto fu prima nel carcere di Siena, poi detenuto a Parma.
Qui un bombardamento colpì il carcere, liberando i prigionieri. Ma Scopetani e Bellucci, intenti a soccorrere i feriti furono presi dai tedeschi e destinati all'internamento. Giunse a Mauthausen tra il 24 e il 27 giugno 1944 e gli venne assegnato il primo numero di matricola 76572. Dichiarò il mestiere di tipografo. Successivamente fu trasferito a Schlier Redl Zipf poi a Gusen dove venne ucciso il 18 febbraio 1945.


Secondo il racconto di un compagno fatto negli anni successivi alla moglie e riferito dal figlio Mario, Giuseppe Scopetani, avendo finito i fiammiferi per fumare si era recato in un altro settore del campo a chiederne. Lì i nazisti avevano deciso di sterminare tutti i prigionieri e coinvolsero anche lui. Fu per uno sbaglio, per sfortuna, che venne portato a morire con gli altri.